L'Osteria dei Poeti a Bologna chiude per bancarotta fraudolenta
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Direttore: Alessandro Plateroti

L’Osteria dei Poeti a Bologna chiude per bancarotta fraudolenta

La storica Osteria dei Poeti di Bologna ormai è in bancarotta, bancarotte fraudolenta. La Guardia di Finanza ha indagato cinque persone ed effettuato un maxi sequestro.

BOLOGNA – La storica Osteria dei Poeti di Bologna è fallita per bancarotta fraudolenta. Il locale cantato da Guccini, e una cosa per migliaia di bolognesi, non ci sarà più.

All’Osteria dei Poeti, una delle è più antiche di Bologna, è stato effettuato un sequestro preventivo per un milione di euro a causa del fallimento. I cinque che hanno gestito il locale nel periodo precedente a questo sequestro, invece, sono state accusate di bancarotta fraudolenta.

L’Osteria dei Poeti di Bologna chiude per bancarotta fraudolenta

La Guardia di Finanza, coordinata dal Gip Alberto Ziroldi, ha indagato sugli ultimi 15 anni di attività dell’Osteria, dal 2003-2004 al 2019. E la gestione dell’Osteria, secondo la Finanza, è stata pessima:

“[L’Osteria è stata Gestita con una, NDR] sequenza di operazioni accomunate dalla pervicace volontà di deprivarla dei propri assets senza alcuna contropartita patrimoniale e di consentire ad altra società direttamente riconducibile agli indagati di proseguire nella gestione dell’esercizio di ristorazione”.

Guardia di Finanza
fonte foto https://twitter.com/ScicliNotizie
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In pratica, chi gestiva l’Osteria lo faceva con manifesta volontà di farla fallire a favore di un altro locale. Oltre al fatto che i fondi delle vendite della struttura da parte dei cinque gestori sono stati usati per operazioni personali.

La vendita della struttura ad una banca

La struttura dell’Osteria dei Poeti era stata ceduta dai soci ad una banca. Una valore di 2,3 milioni di euro svenduto a 1,7 milioni di euro. Già questo sarebbe sospetto, ma la banca ha poi affittato quei locali ad un’altra società direttamente collegabile ai soci.

In pratica, l’Osteria era stata data in affitto ad una società terza, ad un canone praticamente nullo, che si riconduceva direttamente ai cinque soci. Quindi, oltre a svendere la struttura dell’Osteria, ne svendevano anche il valore, di oltre 1 milione di euro, per vantaggi personali.

Fonte dell’immagine di copertina: https://www.facebook.com/pg/Guardia-di-Finanza

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ultimo aggiornamento: 9 Luglio 2019 11:18

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